In base alla mia esperienza di utente, la risposta è negativa, tuttavia non totalmente. Le “macchine” imparano dall’uomo e quello del terzo millennio non è sempre un buon maestro. Liberatosi ormai dalle leggi dell’evoluzione naturale, sembra egli stesso poco propenso ad imparare dai propri errori, preferendo attribuirli ad altri, oppure semplicemente ignorarli. Questo vale, in particolare, quando l’errore non è tale da pregiudicare la sopravvivenza dell’individuo. Di converso, già dalla sua giovinezza, l’AI sembra aver appreso l’arte dell’inganno in cui il suo “creatore” è certamente un maestro. La scorsa settimana avevo posto una domanda alla AI di MS e ottenuto una risposta errata*. A seguito della mia segnalazione la “macchina” , scusandosi, aveva riconosciuto il proprio errore spiegandone anche il motivo. Oggi ho riproposto la stessa domanda ottenendo, con sorpresa, la medesima risposta errata. Apparentemente ha utilizzato il medesimo algoritmo, che l’aveva tratta in inganno qualche giorno fa, ma ha tentato di giustificare l’errore con argomentazioni diverse, per me manifestamente ingannevoli. “il sito giovanniciccarelli.com non è accessibile”. Quando gli ho chiesto come avesse imparato a fornire indicazioni ingannevoli, ha risposto di “essere ancora in fase di apprendimento” e che spera di migliorare col tempo. Ha anche proposto, però, di cambiare argomento. Sic.
Gli utenti che chiedono informazioni su temi che non conoscono sono avvertiti ..
* https://giovanniciccarelli.com/2023/06/21/open-ai-vs-ms-bing-ai/
Ethics of knowledge 
Un collega e amico, commentando il mio post che ha letto fino in fondo, mi ha detto sorridendo: ” ..anche la IA, alla tua domanda 8 di 30, ha capito che sei un rompi.. e ha proposto di cambiare argomento”
Non sono sicuro che stesse scherzando.