Il doppio inganno: chi promette senza fedeltà e chi crede senza spirito critico.
In questo momento di smarrimento ed incertezza diffusa, il testo che vi propongo suggerisce che la promessa politica non è tanto un impegno, quanto un anestetico che illude e sospende il giudizio critico. Un concetto già espresso in passato da Marx. Cito l’autore Dominique Thiry :
“En politique, les citoyens se trouvent confrontés aux nombreuses promesses politiques, qui leur font envisager le paradis sur terre. La promesse n’est-elle pas le véritable opium du peuple, pour paraphraser Karl Marx? N’engage-t-elle que ceux qui y croient ?”
mette in guardia sia contro la retorica politica, sia contro la passività dei cittadini, che ascoltano senza memoria né spirito critico. In questo modo la delusione non è solo subita: è anche accettata.
“Dire que certaines promesses n’engagent que ceux qui les écoutent revient à constater une fragilité propre à la parole humaine. L’être humain promet depuis un présent instable, soumis à ses intérêts, à ses peurs et à l’oubli.“
il vero problema non è l’eventuale fallimento della promessa, ma l’uso disinvolto della parola, che perde il suo legame con la verità e la fedeltà.
“Moralement, le problème n’est pas seulement l’échec de la promesse, mais l’usage désinvolte de la parole, lorsqu’elle est détachée de toute fidélité réelle. Celui qui écoute n’est pas non plus innocent : croire sans mémoire ni exigence, c’est parfois consentir à sa propre déception.”
Mi sembra già ci sia qualche elemento su cui riflettere, per noi cittadini, anche in relazione alla situazione sociopolitca attuale. Chi non fosse stanco di leggere e volesse sapere quale visione alternativa intenda proporre l’autore del post, che è un religioso, trova qui di seguito il testo completo*. Una mia personale riflessione conclusiva al riguardo: Magari le omelie alla Messa domenicale fossero di questo livello.
* il testo è in francese ma LinkedIn offre la traduzione su richiesta.
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