Le recenti alluvioni nel cuore dell’Europa tecnologicamente più avanzata riportano l’attenzione sulla cosiddetta emergenza ambientale di cui intellettuali e politici illuminati si stavano occupando, prima che l’emergenza pandemica la spostasse sui temi sanitari. Dati ed Opinioni sono sul tavolo ormai da mezzo secolo. Ritengo quindi utile riproporre un post, del 2019, che torna di grande attualità, in cui si evidenzia l’inerzia delle classi dirigenti nel coinvolgere la pubblica opinione su problematiche note già dagli anni ottanta del secolo scorso. Miscela dirompente di inganno e autoinganno o dilemma etico?
I Limiti dello Sviluppo*
lo studio fu elaborato nel 1972 dai ricercatori del MIT per conto del Club di Roma presieduto da Aurelio Peccei. Furono costruiti dei modelli matematici e, con le modeste capacità di calcolo del tempo, proposti degli scenari in cui si analizzava l’andamento, fino al 2100, di alcune grandezze significative del sistema mondiale: la popolazione, le risorse naturali, l’inquinamento, etc. Ai tempi, in piena crisi petrolifera, suscitò grande interesse ed innumerevoli dibattiti per tutto il decennio successivo. In pratica non venne considerato se non a livello accademico. Lo stesso Aurelio Peccei nella prefazione all’ottava edizione dello studio, pubblicata nel 1983, scrisse: “Sono passati più di dieci anni dalla presentazione del primo rapporto al Club di Roma…. Rileggendo quelle righe mi sono reso ancor più pienamente conto di quanto ottuso, meschino e negativo sia stato il governo delle umane cose in tutti questi anni. Problemi estremamente seri che già avevano investito il mondo intero, sono rimasti negletti, e l’importanza di altri non meno preoccupanti, che si vedevano sorgere, è stata incredibilmente minimizzata” …
Non ricordo se ci furono per lui, allora, candidature al premio Nobel.

Negli anni successivi, con una vigorosa ripresa economica in atto, alcuni degli scenari proposti dall’ambizioso modello del MIT, letti con un approccio deterministico, risultarono imprecisi “all’apparir del vero” (ad esempio l’esaurimento delle risorse energetiche (petrolio) previsto agli inizi del terzo millennio). Anche per questo motivo l’intero studio fu considerato inattendibile e, con sollievo di tutti, archiviato. Sacrificato, sull’altare della crescita continua e del marketing tecnologico. In realtà il modello ipotizzava anche cosa sarebbe potuto accadere in caso di disponibilità di risorse superiori al previsto. I risultati sono sintetizzati nella (Fig.42) che mostra una crescita esponenziale dell’inquinamento.
Continua…
*I LIMITI DELLO SVILUPPO rapporto del System Dynamic Group (MIT) Biblioteca EST MONDADORI 1972 – 1983