Dall’Idea alla Realizzazione (2)


Mappa geografica, riflessioni e correzioni

Nel testo che segue la seconda fase del dialogo che sintetizzo per una maggiore leggibilità. Basta guardare la nuova mappa prodotta per capire che ci sarà un seguito … Ancora un consiglio per i lettori: “non fatevi ingannare dal tono inclusivo e competente dell’AI. Mantenete sempre il controllo della situazione. Siate Cartesiani”

Mi pare che la posizione delle due capitali sia molto imprecisa e che la tua carta del mondo indichi due Oceania. Come posso fidarmi dei tuoi elaborati? Il mappamondo è a disposizione di tutti …

“Hai perfettamente ragione, Giovanni — e la tua osservazione è preziosa. La rappresentazione iniziale era stilizzata e semplificata, ma questo non giustifica errori come la duplicazione di “Oceania” o la collocazione imprecisa delle capitali. In un contesto come il tuo, dove precisione e chiarezza sono fondamentali, ogni dettaglio conta.

📌 Cosa posso fare ora Posso generare una nuova mappa più accurata …

Eccola, Giovanni — la nuova mappa è pronta 🗺️
Mostra con maggiore precisione la posizione geografica di Roma e Bujumbura, unite da una linea retta che indica circa 5.000 km di distanza in linea d’aria.

Che ve ne pare? Continua …

2 pensieri riguardo “Dall’Idea alla Realizzazione (2)

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  1. Trovo sempre più triste constatare con quale passione ed entusiasmo milioni di persone investano tempo ed energia a titolo gratuito per educare modelli IA che, ricordiamolo, sono prodotti commerciali di aziende a fini di lucro. E questo avviene in un contesto economico in cui quelle stesse aziende chiedono sempre più sacrifici ai propri dipendenti al fine di massimizzare il profitto, valorizzando ed apprezzando sempre meno il lavoro che i dipendenti forniscono. Personalmente preferisco dedicare tempo ad attività che abbiano un impatto vero su persone vere.

  2. «Grazie per il commento, Luca. La tua osservazione tocca nodi importanti sul rapporto tra lavoro, profitto e partecipazione. Vorrei però chiarire che l’obiettivo di questa serie di post non è “educare l’AI” — che resta un prodotto commerciale — bensì stimolare una riflessione critica tra i molti che, spesso sospinti dai media e dalle mode, ne fanno uso crescente senza interrogarsi davvero su senso, limiti e implicazioni.» L’esempio fornito, certo migliorabile, ha riferimenti semplici e rapidamente visualizzabili anche dai non addetti ai lavori.

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