
Dagli eventi delle ultime settimane sembra emergere una caratteristica comune alle società “tecnologicamente avanzate”: l’irrazionalità.
Chi ha esordito con una dichiarazione di principio tanto incontrovertibile quanto generica: la salute dei cittadini anzi tutto.
Chi ha invece reagito in maniera apparentemente più distaccata e razionale lasciando che la natura facesse il suo corso: L’immunità di gregge.
Difficile argomentare, in assenza di dati uniformi ed oggettivi, su quale scelta possa, almeno in teoria, essere stata più intelligente. Doveroso osservare invece un aspetto, comune ad entrambe nella fase di implementazione: l’irrazionalità.
Chi aveva proclamato di mettere la salute dei cittadini al disopra di ogni altra esigenza, decretando il blocco generalizzato di tutte le attività economiche e la sospensione delle libertà di movimento, si affretta ora ad organizzare la riapertura, spinto dal crollo degli indicatori economici, che avrebbe potuto stimare senza grandi difficoltà fin dall’inizio. Lo fa sulla base di risultati parziali, proponendo protocolli e regole comportamentali tanto inderogabili quanto di difficile implementazione e controllo.
Chi si era affidato all’immunità di gregge lasciando che le attività continuassero essenzialmente indisturbate, difronte al crescente numero di decessi, che avrebbe potuto valutare ed anzi aveva preannunciato, ha poi progressivamente ridotto le attività economiche ed i movimenti dei cittadini.
Si è trattato, in entrambi i casi, unicamente di una errata valutazione iniziale dei fattori di rischio e di una successiva, doverosa, correzione?
Tutti, dalla politica alle varie realtà economiche e finanziarie, sembrano comunque ansiosi di ripartire al più presto con il business as usual. Pronti a spingere il masso della crescita che hanno appena visto ancora una volta rotolare in basso. Le istituzioni nazionali e sovranazionali non sembrano in grado di cogliere l’occasione per cambiare e correggere in base all’esperienza e agli errori commessi. Ancora una volta preferiscono ristabilire al più presto la “tranquillità del gregge“.
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