Terminano in questi giorni, per molti, le vacanze estive. Quest’anno particolarmente agognate e problematiche. Una fuga dalle città, dal lavoro e dalla quotidianità dei vari impegni e, in aggiunta, dalla paura per il futuro nostro, della società, del pianeta. Molte delle notizie e degli allarmi che ci vengono ormai giornalmente segnalati e ricordati, con la superficiale genericità degli annunci pubblicitari che li accompagnano, sono incomprensibili, e sembrano al di fuori delle nostre possibilità e competenze. Ciò crea un senso di ansia e di negazione della realtà che tentiamo, spinti dalla pubblicità e dalla tecnologia, di trasformare in sogno.

È stato un anno fin qui difficile, e non è ancora concluso. A tutti coloro che tentano di non vivere alla giornata e che si accingono a programmare l’ultimo quadrimestre, con una prospettiva che va ben oltre, vorrei fare un invito che è anche un augurio. Cerchiamo di riorganizzare la nostra vita in modo che scorra non solo in attesa del fine settimana, della prossima festività e delle vacanze estive; in vista delle quali siamo pronti ad ogni sorta di compromesso e rinuncia. Abbandoniamo anche l’ormai irrealistico miraggio della pensione. Facciamo le scelte opportune affinché ogni giorno della nostra vita valga la pena di essere vissuto e lasci una traccia utile, anche se non sempre positiva, nella nostra memoria.
“La mia vita è tutta una feria” rispondeva l’AD di una società del gruppo ITALSTAT, (ai tempi in cui fu creata anche quella per il ponte sullo stretto di Messina ..), a chi gli chiedeva che programmi avesse per le ferie. Una legittima aspirazione per ciascuno, cogliendo quella sana autoironia che dovremmo sempre esercitare sul nostro operato. Auguri!
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