Le 3R invocate per uscire dallo stato “post bellico” in cui versa il nostro paese, da coloro che, negli ultimi 25 anni, scambiandosi i ruoli, hanno variamente contribuito a crearlo in un crescendo di irrazionalità, improvvisazione, incompetenza.
Malgrado il presunto rinnovamento, già archiviato, proposto da ideologi, rottamatori di varia ispirazione e giovani politici per caso, la situazione rimane immutata:
No autocritica, No dimissioni, No innovazione metodologica..
Pleonastico ricordare il solito Einstein: Non si possono risolvere i problemi con gli stessi metodi, strumenti, persone, che hanno contribuito a crearli.
Irrazionale e fuorviante, anche se comodo, tentare di attribuire tutte le negatività del momento alla sola pandemia, utilizzando luci e colori per distrarre e confondere la pubblica opinione. Ancor più fuorviante descrivere le disponibilità finanziarie offerte dalla UE, che molti hanno smesso di definire matrigna, come l’occasione della vita.
Rifletta la classe dirigente prima di schiacciare per l’ennesima volta il tasto “reset” o, peggio, “staccare la spina” per riavviare il sistema e chiedere agli italiani, ancora una volta, di esprimersi sul sogno migliore che viene loro proposto.
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