Passato il clamore delle manifestazioni ufficiali ed il coro delle dichiarazioni politicamente corrette ed aggiornate, sembra opportuna una breve riflessione su come la nostra società interpreti importanti e anche dolorosi eventi del passato, ovviamente per lasciare un avvertimento ed un monito alle nuove generazioni.
Liberazione da chi, da cosa, grazie a chi? Difficile dirlo, soprattutto nel coro di precisazioni e riferimenti ad eventi sconosciuti ai giovani. Col passare degli anni la memoria e le certezze di un tempo si perdono e si confondono.
Lo sappiamo, la storia la scrivono, e a volte la interpretano, i vincitori del momento.
Difficile, anche nell’epoca del cambiamento costante, liberarsi da luoghi comuni e pregiudizi. Si continua a fare riferimento a “formazioni” e modelli sociopolitici che, di fatto, non esistono più. Il “cambiamento esponenziale” portato dalla tecnologia ha trasformato il mondo ma fatica a permeare la natura umana. Ipocrisia, Incompetenza, Incoerenza continuano a caratterizzare anche le società cosiddette avanzate. Le contraddizioni, non solo in Italia, sono sempre più evidenti ed insostenibili e gli strumenti per risolverle rimangono, ancora, quelli già utilizzati ormai un secolo fa. I cosiddetti, temibili, fantasmi del passato.
Forse la saggezza orientale che noi occidentali non apprezziamo, soprattutto in questo momento, può fornire a tutti una indicazione utile per cambiare il “metodo” con cui siamo soliti confrontarci:
Guarda gli errori degli altri e correggi i tuoi.

Buongiorno Giovanni,
tralascio i miei commenti sulle esternazioni da parte degli organi ufficiali per la festività del 25 Aprile (San Marco).
Concordo con il suggerimento contenuto nella tua nota e sono convinto che guardare a chi opera meglio per imparare sia principio di miglioramento;
penso tuttavia che a chi guardi con occhio limpido lo sviluppo nel tempo della nostra Repubblica difficilmente possa sfuggire la tragicità della macchina burocratica che ci ritroviamo oggi e che è il maggior onere e ostacolo allo sviluppo del nostro paese. Ci sono forze propulsive di prima classe, attività imprenditoriali di eccellenza mondiale e attività di volontariato esemplari e diffuse in tutto il territorio ma tutta questa positività si scontra contro una pubblica amministrazione che, pur essendo evoluta in alcuni atteggiamenti di disponibilità verso iol cittadino (non dovunque), si porta dietro un fardello di leggi, norme e decreti, sia dâesempio per tutti il Superbonus, che scoraggiano chi non abbia una tempra e una caparbietà , quando non gli âamici giustiâ. Lâincertezza della Legge, i tempi biblici necessari per le innumerevoli approvazioni, nonché lâautocompiacimento di chi organizza e compila i testi di detto corpo normativo, nel complicare e rendere pressoché incomprensibile il significato di quanto scritto, tengono lontani gli investitori soprattutto stranieri. Vediamo i Francesi, che pure sono assai complicati e di difficile comprensione per chi non sia di quella Nazione ma almeno così facendo difendono il loro mercato interno e, disponendo di molto maggiori risorse finanziarie, investono e crescono ben più di noi.
Ci saranno opinioni diverse ma il mio pensiero si basa su esperienze vissute, certamente limitate.
Grazie e un saluto
Marco
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Grazie Marco per il tuo commento. In effetti le “liberazioni” da conseguire sarebbero ancora molte. Quella dalla cosiddetta burocrazia, cui fai riferimento, è una delle più sentite. Gli Italiani la potranno mai festeggiare? Sarà liberazione dalla burocrazia o dai burocrati? Quanto ai “cugini” francesi, “nous sommes une horde bordélique” diceva il responsabile di una multinazionale francese, parlando dei propri connazionali. Un raro esempio di autovalutazione e autocritica che potrebbe essere di ispirazione anche per noi italiani ..