Alla ricerca dell’oro, della conoscenza, dell’immortalità.
Ci hanno creduto e sperato in tanti già dal medioevo. Si cercava di realizzare quello che gli antichi filosofi greci avevano ipotizzato, forse interpretando segni e tracce di antiche civiltà perdute. I miti! Certamente ci fu qualche fraintendimento, ma si pensava di poter ottenere con una formula magica un prodotto, una pietra, che permettesse fra l’altro, di trasformare i metalli in oro. La cercavano gli alchimisti, quelli che avevano disponibilità di cibo e di tempo, affidandosi essenzialmente alla magia. Combinando in vario modo sostanze e composti, recitando formule magiche, praticando incantesimi. Qualcuno mise insieme zolfo, salnitro e polvere di carbone. Non funzionò subito, fu necessario che il caso creasse le giuste proporzioni ed un idoneo innesco. Alla fine, ci fu una esplosione. Oggi la situazione è diversa. I ricercatori son molto più numerosi e variamente specializzati. La tecnologia li assiste nella loro attività ed anche i componenti usati sono diversi. Lo scopo ultimo della ricerca tuttavia non è cambiato. Questa “nostalgia del totalmente altro” che ci deriva dalla coscienza della nostra inadeguatezza e dalla speranza e presunzione di poter aspirare ad uno status diverso, superiore, divino. La giusta sintesi tra materia e pensiero. “In principio era solo pensiero”; poi il pensiero si volle materializzare... . Da qualche tempo, studiosi e alchimisti del terzo millennio, sempre alla ricerca di una “pietra magica”, sono impegnati in un grande cambiamento. Anzitutto hanno deciso di abbandonare l’oro e la sua immutabile fisicità, sostituendolo con valori di riferimento immateriali, nella convinzione che sia più facile crearli dal nulla, sempre tramite formule magiche ed alchimie tecnologiche. Anche i componenti usati sono in gran parte dematerializzati. Si chiamano Intelligenza artificiale, saggio di interesse negativo, Bitcoin, reddito di cittadinanza, derivati, etc. Gli alchimisti, che non si fanno più chiamare così, provano con rinnovato entusiasmo a combinarli tra loro utilizzando formule ed algoritmi vari, sperando di ottenere il risultato atteso. Cosa possiamo aspettarci? I più saggi tra loro dicono “le performance ottenute in passato non costituiscono una indicazione attendibile delle performance future”.
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