Stiamo vivendo un periodo in cui, inaspettatamente, la commedia dell’assurdo torna ad essere recitata in molte piazze del villaggio globale e tecnologico, con interpreti improvvisati ma già famosi e scene sempre più grottesche. Mi piace, in attesa che il secondo atto entri nel vivo, riportare uno stralcio (dal secondo atto) di uno dei simboli di questo genere letterario che già mi aveva sorpreso da liceale sessantottino.

ASPETTANDO GODOT (Samuel Beckett – 1953)
... Godot manda a dire che verrà domani.
- ……….
- ESTRAGON: Dove andremo?
- VLADIMIR: Non lontano,
- ESTRAGON: Oh si, andiamocene lontano da qui.
- VLADIMIR: Non possiamo,
- ESTRAGON: Perchè no?
- VLADIMIR: Dobbiamo tornare domani.
- ESTRAGON: Per fare?
- VLADIMIR: Aspettare Godot.
- ESTRAGON: Ah! … Non è venuto?
- VLADIMIR: No.
- ………..
Mi auguro che, o per curiosità, o per ritrovare le sorprendenti similitudini con lo smarrimento di questi giorni post “lockdown”, “liberi tutti ma con giudizio” il breve stralcio di cui sopra serva a convincere qualcuno ad abbandonare momentaneamente i “social” per scoprire, o rileggere, questa breve, intensa e scomoda, commedia della vita.
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