POSTFAZIONE
questo post era pronto nel marzo del 2019 quando i primi segni di sviluppo della pandemia ne hanno sconsigliato la pubblicazione. Ora viene riproposto nel suo testo integrale, anche se alcune considerazioni potrebbero essere fraintese o sembrare provocatorie, nella speranza che lo shock pandemico sia stato in buona parte superato grazie a quella “resilienza” di cui molti parlano.
“Fratello ricordati che devi morire!” si ricordava giornalmente, un tempo, ai cristiani che avevano scelto la vita monastica. Sappiamo ormai che nel medioevo e anche successivamente nel mondo occidentale, non era tanto la morte in sé a terrorizzare ricchi e potenti quanto il castigo, inesorabile ed eterno, che aspettava i peccatori dopo la morte. Nel ventunesimo secolo molte di quelle paure si sono attenuate ma un nuovo avvertimento, molto più concreto, si sta delineando per uomini e donne delle società tecnologiche “Ricordati che potresti vivere molto più a lungo di quanto tu e la società in cui vivi vi aspettiate”. La conseguente domanda che pochi ancora si pongono è: Vivere come, per fare cosa? “Ci penseremo al momento venuto“. Ma quando? Non sarà troppo tardi? L’idea di terminare i nostri giorni in una RSA, aldilà delle trovate pubblicitarie, che effetto ci fa?
“Life Cycle Completion Progress (average %)” Un esercizio che pochi hanno il coraggio di suggerire e pochissimi di attuare. Anche perché i più, per vari motivi, lo considerano una inutile perdita di tempo .. proprio come quando si parla del ciclo di vita delle costruzioni.
Dovremmo farlo tutti, arrivati alla maggiore età, almeno una volta ogni 7 anni, per:
- non rimpiangere troppo il passato,
- vivere consapevolmente il presente,
- identificare e valutare i rischi futuri con il dovuto distacco.

* Il diagramma riportato, non fa riferimento a fonti ufficiali e si riferisce a valori medi. L’età massima indicata e la relativa percentuale sono puramente indicative! Inoltre è doveroso segnalare che recenti studi hanno spostato ben oltre i 120 anni il limite di sopravvivenza, in condizioni ottimali, degli umani. Per approfondire: https://cordis.europa.eu/article/id/430191-trending-science-how-long-can-we-live?pk_campaign=tw
Personalmente mi trovo nella zona arancione del diagramma, oltre il 70%. Voi in che zona siete: verde? gialla? arancione? Vi interessa? Tutti dovremmo saperlo ma, per vari motivi, preferiamo non pensarci, ingannando noi stessi. Perché? In questo caso non possiamo dire, come per le costruzioni, sarà qualcun altro ad occuparsene..
Vi siete incuriositi e volete approfondire? Per maggiori dettagli e per personalizzare la stima della vostra attuale aspettativa di vita, che varia in funzione dell’età che avete raggiunto, del paese in cui vivete, del vostro trascorso ed attuale stile di vita, ecco un paio di indirizzi (i test sono in lingua inglese):
1 Calcolatore dell’aspettativa di vita – life expectancy calculator
2 Quanto vivrò? – How long will I live?
ed un esempio, proposto unicamente per mostrare come le compagnie assicurative (ne ho scelta una a caso) si occupino di noi adottando un metodo fattoriale, non molto diverso da quello proposto dalla norma ISO 15686-8 per gli immobili:
In base a quello che ci avete detto potete prevedere di vivere fino a .. (Il test è in inglese)
Se non avete voglia e tempo di effettuare la prova ecco, di seguito, un esempio della schermata finale

“In base a quello che ci hai detto puoi attenderti vi vivere fino ad 86 anni che raggiungerai nel 2035.. con almeno 16 anni di vita difronte a te, verifica se ti basteranno le tue disponibilità economiche“…Non è certo che figli e nipoti, se ne hai, ti potranno aiutare
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