Mai, come in questo periodo di cambiamento continuo le certificazioni, di ogni tipo e valore, sono offerte e richieste a chiunque svolga una qualsiasi attività imprenditoriale o professionale. Norme e protocolli si moltiplicano, così come gli enti pronti a rilasciare i relativi attestati di conformità.
A livello professionale, certamente una certificazione ci permetterà di arricchire il nostro curriculum e renderlo più credibile. A volte ci permetterà anche di scavalcare qualche concorrente che ne sia sprovvisto. Anche la nostra autostima ne potrebbe guadagnare, nel caso ce ne fosse bisogno.

E’ bene ricordare tuttavia, che quando saremo coinvolti in un progetto, sia nel ruolo di attori sia in quello di controllori, ciò che ci permetterà di operare in maniera autorevole e proattiva saranno la nostra conoscenza e la nostra esperienza reali, ma soprattutto la nostra capacità di ascolto e di dialogo, che ci deriva anche dalla consapevolezza dei nostri limiti e dal desiderio di continuare a imparare.
Raramente e malvolentieri ci occupiamo dei nostri limiti e inadeguatezze, anche perché siamo spesso impegnati a scovare quelle degli altri. Facciamo certificare le nostre competenze dunque, se lo riteniamo utile, ma evitiamo che siano i fatti a certificare le nostre incompetenze.
Ciao Giovanni,
ti passo un adagio di un amico e collega novarese, che riprende in modo più brutale il concetto sottinteso nellâultimo periodo del tuo ammonimento.
A volte è meglio tacere e dare lâimpressione di essere incompetenti, invece di parlare e togliere ogni dubbio
Un saluto e a presto
Marco
Marco Maria Marchini +39 3482245267 mptg18@gmail.com
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Grazie Marco per il tuo contributo alla riflessione su un tema che viene ancora poco percepito dai più ma che qualcuno ha già definito “Impeto di certificazione”. Ne riparleremo ..