“Je suis dépassé par les évenemènts” ..


Lo diceva spesso il funzionario della Presidenza della Repubblica Algerina, per la quale stavamo costruendo, negli anni Ottanta del secolo scorso, una base logistica denominata Parc Central, vicino ad Algeri. Cercava di giustificare, con la gentilezza ed il garbo che avevamo imparato ad apprezzare, il ritardo nell’apporre la sua firma sugli stati di avanzamento dei lavori, che periodicamente gli presentavamo per approvazione.

Questa frase mi è tornata in mente giorni fa quando, dialogando con alcuni colleghi, esponevo loro una lunga serie di eventi sociopolitici, economici, ambientali, tecnico-professionali, che in rapida successione si sono verificati in questi ultimi anni. Si, sono sopraffatto dagli eventi. Certo, lo penso e lo dico, come il funzionario algerino 40 anni fa, per cercare di giustificare le varie forme di mie “inefficienze”, non solo fisiche, di cui devo prendere atto mio malgrado.  Tuttavia, occorre essere molto impegnati ma anche un po’ distratti per non avvertire i sinistri scricchiolii che le strutture delle società occidentali, e non solo, emettono ormai senza sosta. Sarà l’effetto di una forma di depressione che mi fa essere pessimista ad oltranza? Non lo posso escludere. Tuttavia, da alcuni anni, filosofi ed sociologi osservano e teorizzano una serie di fenomeni regressivi che fanno presumere un ritorno al passato nei rapporti tra umani. Non è necessario fare esempi.

Dopo gli anni della “inevitabile” globalizzazione, il ritorno sempre più frequente di guerre, epidemie e disagio sociale generalizzato, lasciano interdetto chi aveva auspicato e sperato in un futuro in cui la collaborazione e non il confronto, la scienza e non il pregiudizio, avrebbero portato, l’umanità in una nuova era. Così non è stato.

“Godot manda a dire che verrà domani ..” e noi, dobbiamo continuare a sperare.

2 risposte a "“Je suis dépassé par les évenemènts” .."

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  1. Tutto il negativo riportato nel messaggio di Giovanni è assolutamente inoppugnabile e condivisibile, ma cosa possiamo noi “veci”, altro che deprimerci e vedere grigio quel che resta del nostro breve futuro? Sursum corda! guardiamoci intorno e guardiamo a tutto ciò che funziona, tutte le persone che lavorano, si sbattono per rendere migliori le vite loro e dei loro figli, per migliorare il mondo, ognuno con le forze che gli sono state date, fisiche e mentali. Se ci lasciamo trascinare giù per la china finiremo nel baratro prima di quanto pensiamo e trascineremo con noi quelli che non si sono ribellati a un esito tragico della nostra società millenaria che tanto ha fatto per arrivare all’attuale livello di evoluzione. Se ancora ci sono forze ritardanti che pensano di risolvere i problemi di sviluppo con le guerre e la competizione con l’annientamento dell’avversario, cerchiamo invece e favoriamo quelle forze acceleranti, nell’imprenditoria, nel volontariato, nella cura dei più deboli, che guardano a uno sviluppo delle società in armonia con gli elementi disponibili dati dall’Ambiente, dalla Scienza, dalla Società civile e da tutto ciò che chi ci ha preceduto ci ha lasciato perché avessimo una vita migliore, senza fame, senza malattie e con una cultura del bello nelle Arti (Musica, Architettura, Scultura, Poesia, …) che ci elevano a uno stadio superiore del sentire e dell’agire.

    È anche Primavera, tempo di rinascita, di ripresa, diamoci da fare guardando avanti con chi guarda avanti e lasciamo cadere nel baratro da loro stessi scavato, con le loro armi e i loro mezzi di distruzione quelli che se lo sono cercato. Se dovessero prevalere quelle forze negative, forse periremo noi e i nostri figli ma avremo sempre fatto del nostro meglio perché potesse continuare ciò che di meglio abbiamo ereditato.

    Marco Maria Marchini

    >

    1. Grazie Marco, per il tuo commento ed il “sursum corda” che ci invita a continuare con ottimismo, ciascuno nella propria condizione. Tuttavia, il mio messaggio voleva essere anch’esso un invito a non arrendersi agli eventi. Sopravvive chi riesce ad adattarsi, a prendere l’iniziativa modificando obiettivi, stili di vita e, se necessario, le regole del gioco. Prima che sia troppo tardi. Prima che sia la natura, in base al caso e alla necessità, a riprendere il controllo della situazione ..

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