Noi vogliamo cambiare, o no?


Ancora oggi compaiono sulle prime pagine dei quotidiani notizie, sconfortanti per la loro ripetitività, relative agli appalti di lavori pubblici

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_giugno_23/tangenti-all-atm-12-arresti-milano-due-dirigenti-accusati-appalti-truccati-508789aa-b511-11ea-b746-d1aa0702042a.shtml

Spero che, come spesso accade, vengano successivamente ridimensionate. Tuttavia, mi fanno tornare in mente alcune considerazioni contenute in due post ancora presenti su questo blog. Entrambe riguardano due legittime e doverose esigenze per preparare un futuro migliore alla nostra società. Le sintetizzo per i lettori che non hanno tempo di approfondire:

la certificazione delle competenze “Certifichiamo pure le nostre competenze ma non dimentichiamo i nostri limiti e le nostre debolezze”

la necessità di cambiare per meglio ricostruire che esprimo qui con la celebre frase del Gattopardo: “Bisogna che tutto cambi perché nulla cambi”

Concludo con quella che ormai considero una “Linea Guida motivazionale” per una utopica ma non irrealistica soluzione di molti dei problemi che ci affliggono: impariamo a non ingannare gli altri e neppure noi stessi “Perché ci converrebbe collaborare, perché spesso non lo facciamo!

Ma noi vogliamo cambiare?

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